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L’analisi al servizio del marketing: il caso Lega Serie B

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Quanti sono gli italiani interessati alla Serie B? Qual è l’identikit dell’appassionato della Serie B, quali le sue abitudini, i suoi consumi mediali? Che cosa pensano i tifosi del campionato, della Lega Serie B e dei suoi club? Quali sono le proposte e le idee che potrebbero rendere il campionato e l’esperienza stadio più coinvolgente? Quali sono i fattori che stanno frenando lo sviluppo del sistema calcio in Italia e in Serie B in particolare?

Un obiettivo, due metodi.

L’obiettivo è conoscere più da vicino le persone che seguono la Serie B, non solo chi mastica calcio quotidianamente ma anche gli scontenti che si sono allontanati e chi invece è interessato ma non così coinvolto, fino a immaginare un percorso di co-creazione di contenuti, utilizzando i dati per migliorare i meccanismi di gestione della Lega e dei club, aggiustando le strategie e scegliendo gli strumenti più giusti e perché no più graditi ai nostri fan.

Per questo abbiamo utilizzato due metodologie diverse (la ricerca è stata realizzata in collaborazione con Repucom Italia): una ricerca cawi (computer assisted web interview) su 5000 italiani (tra i 16 e i 69 anni) interessati al calcio con focus sugli interessati alla Serie B; un sondaggio sul sito Lega Serie B che ha ottenuto 3296 risposte da parte dei supporter delle squadre della Serie B (chi rispondeva dichiarava la sua squadra del cuore).

INTERESSE O PASSIONE?

Abbiamo scoperto che dei 29,8 milioni di italiani (tra i 16 e i 69 anni) interessati al calcio sono circa un terzo (10,68 milioni) quelli che sono interessati alla Serie B e quasi 4 milioni i molto interessati. Questi ultimi sono per il 38% donne e per il 62% uomini, hanno 41 anni di media, sono sposati con figli, lavoratori dipendenti o qualificati con livello di scolarizzazione medio alto. Per la metà sono tifosi di una squadra di Serie B, ma il 63% di coloro che non tifano squadre di B si dichiara comunque simpatizzante.
Chi ha risposto al sondaggio online mostra invece un profilo diverso: maschio (il 96%), 33 anni di media, lavoratore dipendente o studente, livello medio di scolarizzazione.
La separazione tra interessati e tifosi ci accompagnerà in tutto il post perché mi sembra utile vedere le differenze e le analogie di due cluster così diversi ma altrettanto importanti.

DIETA MEDIALE

L’interessato alla Serie B è una persona partecipativa, con un’elevata propensione, significativamente superiore agli interessati al calcio in generale, alla pratica e alla visione degli sport in tv, in particolare il calcio.

La tv rimane il mezzo di comunicazione preferito, sia come frequenza d’uso nella ricerca d’informazioni sulla Serie B e i suoi club, sia come fonte autorevole e mezzo di comunicazione suggerito, seguito da internet, giornali, radio e social media. La cosa è diversa per gli appassionati-tifosi che prediligono internet da pc (la tv è al secondo posto) mentre il sito ufficiale della squadra è considerato la fonte più autorevole per la ricerca d’informazioni.

Il momento della giornata in cui ci si dedica alla Serie B è a casa la sera, mentre si ricercano informazioni anche a pausa pranzo e quando sono in corso le partite.
Facebook è il social network più utilizzato da chi segue la Serie B, e questa tendenza è accentuata tra la popolazione più giovane e quella di sesso femminile. YouTube va forte mentre Twitter è considerato da poco più della metà del campione.

Il 44% degli interessati dichiara di avere un abbonamento tv per le partite della Serie B oppure di avere acquistato le partite in pay per view e anche tra chi non ha acquistato abbonamenti o singole partite il 63% ha visto almeno una partita dello scorso campionato.

Il prezzo dell’abbonamento è considerato troppo alto, così come sembra manchino i necessari approfondimenti e si dovrebbe migliorare la qualità delle immagini. L’attaccamento al campionato cadetto è così forte che il 44% degli interessati dichiara che non rinnoverebbe o non acquisterebbe l’abbonamento tv se non fosse inclusa la Serie B.
L’interessato alla B, rispetto agli interessati al calcio, mostra anche una maggiore attenzione ai marchi esposti sulle maglie dei calciatori, e in generale a tutti i messaggi pubblicitari a bordocampo e in tv, mentre sia gli interessati che i tifosi praticanti sopportano meno i messaggi pubblicitari in tv.

PIÙ E MENO DEL CAMPIONATO

Imprevedibile, emozionante, professionale e dinamico sono gli aggettivi che “la nostra gente” associa alla Serie B.
A chi segue la “B” piace il fatto che il campionato fa crescere le nuove stelle del calcio italiano, così come la sua imprevedibilità e la competitività dei club partecipanti. Al contrario, gli aspetti che piacciono di meno sono la limitata visibilità televisiva, e in misura minore l’orario e i giorni in cui si giocano le partite.
Gli appassionati danno alcuni suggerimenti per aumentare l’appeal del campionato, tra cui estendere il meccanismo dei play-off e ridurre il numero delle squadre partecipanti dalle attuali ventidue a venti o diciotto.

Il 65% giudica accettabile il comportamento dei giocatori, il 30% lo giudica molto migliorabile, mentre il 5% lo ritiene il motivo della propria disaffezione al calcio.
I tifosi suggeriscono anche le attività nelle quali i club dovrebbero investire maggiormente — allestimento della squadra a parte. Il settore giovanile, lo stadio e il centro sportivo sono le aree d’investimento citate maggiormente.

ESPERIENZA STADIO

L’interessato assiste a 6,8 partite di media a stagione, l’appassionato a 15; quasi la metà degli interessati segue (quasi sempre in automobile) anche la squadra in trasferta con una media di 4 partite a stagione. La partita è un momento di grande socializzazione, è qui che emerge l’aspetto partecipativo e di condivisione dell’esperienza stadio se è vero che la maggior parte degli intervistati va allo stadio con gruppi di amici che incontra prima e dopo la partita.
La spesa sostenuta per raggiungere lo stadio non supera, per la maggior parte del campione (72%) i 20 euro a partita e rappresenta comunque l’esborso più ampio che gli appassionati dichiarano di sostenere.
L’acquisto di cibo e bevande comporta un investimento inferiore a 10 euro per buona parte degli intervistati mentre il consumo di bevande alcoliche è abbastanza diffuso (61%).

Gli interessati alla B acquistano merchandising di calcio in misura maggiore rispetto agli interessati al calcio (45% contro il 32%); il 50% di chi acquista dichiara di volere solo prodotti originali, il 35% lo compra solo se autentico, ma sta valutando di acquistare prodotti non originali per via della crisi. Il 10% dichiara di avere acquistato prodotti non originali.
L’interessato alla Serie B spende in media € 78,5 all’anno in merchandising.

L’atmosfera e la condivisione del tifo e delle emozioni sono tra gli aspetti più importanti dell’esperienza che interessati e appassionati vivono allo stadio mentre volete sapere se i risultati incidono sulla frequentazione allo stadio? Per gli interessati molto (il 73% contro il 27%), mentre per tifosi veri sembra proprio di no se solo il 25% dice di considerarlo un fattore.
Entrambi i cluster ritengono utile, perfino necessario, un maggior coinvolgimento dei tifosi nella vita del club attraverso la partecipazione al consiglio di amministrazione o l’acquisto di quote societarie.
Il 37% degli interessati che ha frequentato lo stadio nella passata stagione possiede la tessera del tifoso: il 29% lo ritiene un provvedimento utile che ha ridotto la violenza negli stadi, il 24% la vorrebbe come vera e propria fidelity card, il 19% ritiene che renda troppo complesso seguire la propria squadra.
I tifosi che vanno allo stadio la pensano in modo opposto: il 27% ritiene che la tessera sia un ostacolo alla fruizione dell’esperienza stadio, il 20% la considera addirittura una sorta di schedatura e solo per il 14% è uno strumento utile.
Abbiamo cercato di capire le cause dell’allontanamento dagli stadi e in generale del perché gli italiani ci vanno poco, in ogni caso meno rispetto al passato. Le ragioni sono principalmente di carattere economico: il prezzo del biglietto e i costi complessivi per andare alla partita. Contano anche i problemi legati alla sicurezza e le complicazioni nell’acquisto dei biglietti per le partite.
Le possibili soluzioni? Biglietti scontati, con possibilità di acquisto online, stadi nuovi e confortevoli.

Che ne pensate? Trovate delle sorprese o sono dati abbastanza prevedibili? A quale categoria appartenete? Interessati, appassionati o addirittura indifferenti?
Attendo numerosi i vostri commenti.
@federicosmanio


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